Stalin dichiarò guerra alla sua stessa gente. Nel 1932 egli inviò i Commissari Lazar Kaganovitch, V. Molotov e G. Yagoda, capo della polizia segreta NKVD per spezzare la resistenza dei contadini Ucraini e forzare la collettivizzazione.
L’ Ucraina fu isolata. Tutte le forniture di cibo ed il bestiame furono confiscati. Gli squadroni della morte dell’ NKVD giustiziarono gli “elementi contro il Partito”. Non soddisfatto di quanti Ucraini stavano venendo uccisi, Kaganovitch, “l’Adolf Eichmann sovietico” stabilì una quota di 10.000 esecuzioni alla settimana. L’ 8% degli intellettuali Ucraini furono uccisi.
Durante il rigido inverno del 1932-33, 25.000 Ucraini al giorno venivano uccisi o morivano di fame e freddo. Il cannibalismo divenne una pratica comune. L’Ucraina, scrive lo storico Robert Conquest, sembrava la versione gigante
del futuro campo di morte di Bergan-Belsen.
Una carestia che Stalin studiò a tavolino e produsse artificialmente. Un’intollerabile politica fiscale prosciugò tutte le risorse monetarie. Fu requisita l’intera produzione agricola per l’ammasso statale nei kolchoz: per chi fosse stato sorpreso a rubare sarebbe scattata la fucilazione o la detenzione superiore a dieci anni, secondo la legge del 7 agosto del 1932, detta “delle cinque spighe”, proposta dal dittatore in persona.

collectivization

Vennero confiscate le derrate alimentari alla popolazione e ne fu proibito il commercio, pena la fucilazione o dieci anni di internamento. Fu vietata qualsiasi azione di sostegno da parte delle altre regioni dell’Unione Sovietica.
E venne ritirato il passaporto interno in modo che le famiglie affamate non potessero trovar cibo in altre zone. La repressione fu accompagnata da un attacco spietato alla cultura ucraina, alla fede ortodossa, alla coscienza nazionale. Per la prima volta nel corso della storia uno Stato usò a fini politici la confisca di beni alimentari come arma di distruzione di massa del proprio popolo. Holodomor («fame di massa») è il neologismo entrato nella lingua ucraina per identificare una tragedia senza precedenti. Uno sterminio tra i più ignorati: Stalin intimò l’assoluto silenzio. E la censura fu applicata alla perfezione.
Morti due volte. Prima per la fame. Poi per l’oblio in cui furono seppelliti per oltre settant’anni dal regime sovietico. Gli ucraini sterminati da Stalin tra il 1932 e il 1933 sono stati loro malgrado i protagonisti di una delle pagine più nere del comunismo.
Quale l’entità dello sterminio ? Tenuto conto che nel 1932 in Ucraina vivevano 32.680.00 persone, diverse fonti convergono nella valutazione delle vittime con una stima che va dai 4.5 ai 6 o 7 milioni. Il giornalista Paolo Rumiz parla di “almeno sei milioni di morti per fame nella sola Ucraina” e cioè “25mila al giorno”, “17 al minuto”, specificando poi che “un morto su tre era bambino o neonato”.
Andrej Gregorovich, ucrainista americano, parla della morte di 7 milioni di ucraini; cita la testimonianza dello stesso Stalin a Churchill secondo cui i morti in quattro anni di collettivizzazione sarebbero stati 10 milioni; afferma che “stime prudenti” ritengono che i morti siano stati circa 4,8 miliioni, mentre “molti studiosi riconosciuti” hanno stimato il numero dei morti oscillante dai 5 agli 8 milioni. Nel Libro nero del comunismo Nicolas Werth parla di “oltre 6 milioni di vittime” e Giovanni Gozzini, nel volume dedicato alla mostra “Gulag. Il sistema dei lager in URSS” ricorda che “le stime più recenti e accurate condotte sulle fonti demografiche ufficiali valutano tra i 4 e i 6 milioni di morti il frutto di questo uso della carestia come strumento di normalizzazione della struttura di classe nelle campagne”.
Da granaio del mondo, questo Paese fu ridotto ad una steppa di villaggi vuoti. Un enorme lager dove milioni di uomini donne e bambini morivano di fame o agonizzavano, ma gli altri non avevano neppure la forza per seppellirli.
Il 29 novembre 2006 il Presidente ucraino Viktor Yushchenko ha firmato la Legge che definisce l’Holodomor come un evento provocato, e poi sfruttato, in base a una precisa e dimostrabile scelta politica. La legge ha proclamato il quarto sabato di novembre “Giorno del ricordo” per commemorarne le vittime innocenti. Il 23 ottobre 2008 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione di condanna dell’Holodomor come “spaventoso crimine contro il popolo ucraino e contro l’umanità”.
Nel mese di novembre 2008 il Sacro Sinodo della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca ha definito l’Holodomor come atto di genocidio. Attualmente l’Holodomor è stato riconosciuto come atto di genocidio dai Parlamenti di: Argentina, Australia, Canada, Estonia, Georgia, Ungheria, Lituania, Polonia e Stati Uniti.

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