caduta-horty1-175Horthy nacque NEL 1868 in una cittadina nell’attuale provincia di Jász-Nagykun-Szolnok da una famiglia calvinista della piccola nobiltà ungherese.
Destinato fin dal principio ad una carriera militare, fece ben presto una notevole carriera e dal 1909 al 1914 prestò servizio come aiutante dell’imperatore Francesco Giuseppe.
Verso la fine della prima guerra mondiale raggiunse il grado di contrammiraglio e divenne infine l’ultimo comandante supremo della imperial-regia marina austro-ungarica.
In seguito al crollo dell’Impero Austro-Ungarico ed alla formazione di un governo comunista da parte di Béla Kun, nel 1919 Horthy appoggiò il governo conservatore formatosi a Szeged, di cui divenne ministro della guerra con lo scopo di opporsi al regime di Kun e alla testa delle truppe fece il suo ingresso a Budapest il 16 novembre 1919.
Il nuovo governo si affrettò a ristabilire la monarchia in Ungheria, ma un ritorno degli Asburgo parve in quel momento politicamente irrealizzabile alla luce del nuovo assetto dei paesi dell’Europa centrale.
Per questa ragione l’assemblea nazionale ungherese proclamò il 1º marzo 1920 Horthy capo provvisorio dello stato col titolo di reggente.
Di fronte all’eccessiva debolezza politico-militare dell’Ungheria per sostenere una politica revisionista, Horthy cercò di rompere l’isolamento magiaro avvicinandosi negli anni Trenta all’Italia fascista e all’austrofascismo” di Engelbert Dollfuß, politica che culminò con i Protocolli Romani del 17 marzo 1934.
In seguito all’indebolimento politico austriaco e italiano Horthy vide un alleato ideale nella Germania nazista, la maggiore potenza del continente.
E in cambio di questa alleanza l’Ungheria tra il 1938 e 1040 riebbe gran parte dei territori persi dopo la sconfitta militare dell’Impero Austro-ungarico.
Sebbene nel periodo tra le due guerre l’Ungheria non sia mai diventata completamente una dittatura e il parlamento non sia stato completamente esautorato, la reggenza di Horthy fu caratterizzata tuttavia dai tratti di un regime autoritario.
Horthy rimase al vertice della “monarchia senza re” fino alla sua deposizione e arresto nel 1944 da parte dei tedeschi, in seguito al fallito tentativo di un armistizio separato con l’Unione Sovietica. Liberato dopo il 1945 su pressioni degli Stati Uniti, fu risparmiato dalle accuse di crimini contro l’umanità e riparò in esilio in Portogallo ove morì nel 1957.

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