Daniela Sarfatti, Un piccolo grande uomo, Ed. S. Belforte, Livorno

 

 

l’autrice di questo breve scritto è anche in parte la protagonista degli eventi che qui si narrano. Daniela Sarfatti, seppur di famiglia veneziana, nasce infatti il 9 aprile 1944 a Roma e fu reclusa, quando ancora non aveva quaranta giorni di vita, con la madre, Regina Cesana, nel carcere delle Mantellate dove rimase oltre un mese, ovviamente a seguito delle persecuzioni.
“Nel corso della sua vita”, chiosa la nota di presentazione, “Daniela ha sviluppato la consapevolezza, e con essa l’orgoglio, della propria identità ebraica”.
Naturale quindi, facendosi carico del ruolo di testimone di quanto avvenne, tramutare in uno scritto “il dramma concreto di una famiglia che incrocia quello di un popolo, ebraico ma italianissimo”.
Un lavoro che vuole unirsi alle altre testimonianze per “costituire un antidoto contro il veleno della dimenticanza” e dell’indifferenza.

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