DSC_0156Enrico Deaglio, “La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca”, Feltrinelli

Apparso nel 1991, “La banalità del bene” del giornalista Enrico Deaglio è il libro che ha contribuito a diffondere anche in Italia la figura di Giorgio Perlasca.
Corredate da un’intervista allo stesso Perlasca, le pagine focalizzano principalmente il periodo tra il 1944 e il ’45, quando Perlasca si trova nella Budapest occupata dai tedeschi, mettendone in luce l’azione straordinaria, quella di un uomo solo che, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, sforna documenti falsi, organizza e difende otto “case rifugio”, trova cibo, strappa ragazzi dai “treni della morte” di Adolf Eichmann, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. 
Dal racconto emerge la figura di un organizzatore geniale e di un magnifico ‘impostore’, ma anche lo spessore di un uomo coerente ai propri ideali che, tornato a casa, decide di non raccontare a nessuno quanto aveva compiuto. Un silenzio che, come lui stesso replica a Deaglio che gli domanda il motivo che l’aveva spinto a compiere un’azione così straordinaria, trova ragione in una ‘banale’ ma non scontata domanda: “Lei, che cosa avrebbe fatto al mio posto?”. Il libro è disponibile anche in edizione scolastica (Feltrinelli/Loescher), ed è stato tradotto in numerose lingue: inglese, ungherese, spagnolo e tedesco.

 

impostoreGiorgio Perlasca, “L’impostore”, Il Mulino

La vicenda dello “Schindler italiano” è tutta in queste pagine, in cui per la prima volta egli stesso registra, annotandoli con distacco, i caotici avvenimenti dai quali poteva dipendere la vita o la morte di un uomo.
Una storia drammatica, avventurosa e per certi versi paradossale, raccontata dallo stesso protagonista, di cui emergono le doti diplomatiche, la passione civile, la grande spregiudicatezza e caparbietà che gli permisero di tenere al riparo dalla ferocia dei fascisti ungheresi e dei nazisti intere famiglie ebree.
Un libro che mantiene vivo il ricordo di un eroe silenzioso, servendo anche come esempio affinché quello che è successo durante quegli anni tragici, mai più abbia a ripetersi in nessuna parte del mondo e verso nessuno.

 

libro Dalbert Hallenstein e Carlotta Zavattiero “Giorgio Perlasca, un italiano scomodo”,  Editore  Chiarelettere

 Giorgio Perlasca per troppo tempo dimenticato da  tutti:  dai fascisti (era contrario alle leggi razziali e non  aveva  aderito a Salò), dai democristiani (senza  risposta  una  sua lettera a De Gasperi), dai comunisti  (era di  destra).  E dalla Chiesa. Un uomo libero che  mai  rinnegò la sua storia, come racconta lui stesso in  questa testimonianza  inedita. Fingendosi diplomatico  spagnolo, riuscì a  salvare migliaia di ebrei del ghetto di Budapest. Il libro nasce da una lunga intervista a tutto campo del 1992 per un editore inglese. L’idea di farne un libro non ebbe seguito allora in quanto stava uscendo il film “la lista di Schindler” di Spielberg ma soprattutto la vicenda di Giorgio Perlasca risultava troppo complicata “politicamente” per un editore inglese. Ha il merito questo libro di esplorare un versante prima mai affrontato e cioè le motivazioni per cui l’intera vicenda è rimasta nell’oblio sino alla fine degli ’80 quando Perlasca venne riscoperto da alcune donne ebree ungheresi e tedesche e la storia esplose all’estero, poi con calma anche in Italia. Quando in Italia chi doveva sapere sapeva tutto dal 1945.

PerlascaMarco Sonseri (testi) – Ennio Bufi (disegni) – Mirka  Andolfo (colori), Giorgio Perlasca, Un uomo comune, Renoir Comics

 Nella Budapest della Seconda Guerra Mondiale,  mentre i morti e le deportazioni si contano a migliaia,  un italiano braccato dal regime nazista decide di  dedicare le sue energie alla salvezza degli  ebrei,fingendosi quello che non è: un diplomatico del  governo di Spagna.
La faccia tosta, la grinta e il coraggio non gli mancano di certo e così, tra gerarchi nazisti invasati, alti rappresentanti politici, spargimenti di sangue e bugie ben architettate, riesce a intrecciare il suo destino con quello di tantissimi condannati. La Storia lo ricorda con il nome di Jorge Perlasca, per Israele è un Giusto delle Nazioni. Ma per tutti sarà Giorgio Perlasca, un uomo comune.

 

Luca Cognolato e Silvia Del Francia, L’eroe invisibile, Einaudi ragazzi Luca Cognolato e Silvia Del Francia,  L’eroe invisibile, Einaudi ragazzi

Budapest, 1944: la guerra che volge al termine  mostra il proprio volto più disumano. Mentre i  sovietici avanzano verso Occidente, gli ebrei  intrappolati nella capitale sono decimati dalla fame,  dal freddo, dai folli assalti dei nazisti tedeschi e  ungheresi. Per Giorgio Perlasca, semplice uomo  d’affari italiano, l’orrore sta per finire: tramite  l’ambasciata spagnola potrà presto rimpatriare, riabbracciare la moglie, dimenticare quell’inferno. Ma davanti ai suoi occhi si sta consumando una quotidiana, brutale tragedia: non può andarsene senza far nulla. Rimanda quindi la partenza e si adopera per strappare alla morte quante più persone può, correndo su un filo di menzogne sempre più audaci. Quando però l’ambasciatore spagnolo lascia la città, per gli ebrei protetti dall’ambasciata tutto sembra essere perduto. A Perlasca non resterà che tentare di salvarli raccontando un’ultima, estrema, rischiosissima bugia… Età di lettura: da 12 anni.

Luca Cognolato, Silvia Del Francia, La musica del silenzio, Feltrinelli

A Budapest Raul conduce una vita felice e spensierata, cadenzata dagli allenamenti in piscina con il padre, le lezioni di pianoforte con la madre, i bisticci con Marian, la sorellina, i costumi di Papageno e Astrifiammante che la mamma confeziona per la festa di Purim. Tutto finisce con l’arrivo dei tedeschi e la presa del potere dei nazisti ungheresi. Raul vive come un dramma e un’umiliazione continua la nuova situazione, soprattutto a scuola, mentre Marian riesce a trovare sempre un aspetto divertente in ogni cosa. Un giorno il padre, in giro per la città alla ricerca di documenti, non fa più ritorno a casa e la madre viene portata via dai soldati. Da questo momento i due fratelli devono pensare a sopravvivere, contando solo sulle proprie forze. Nello scenario di una città stretta tra le truppe sovietiche che avanzano e l’esercito tedesco in sanguinosa ritirata, Marian trascina il fratello da un rifugio all’altro, alla ricerca di un principe misterioso che sembra uscito da Il flauto magico. Il principe in realtà è un finto ambasciatore spagnolo: Giorgio Perlasca, un italiano che a Budapest salvò più di cinquemila ebrei. Dai 10 anni.

Luca Cognolato, Silvia del Francia, Giorgio Perlasca un Giusto tra le Nazioni, Einaudi ragazzi.  

Consigliato a partire dagli 8 anni.
Francesco è un bambino curioso e coglie sempre qualcosa che gli altri non notano. Come quando accompagna la mamma in cimitero e un’anziana signora, che appoggia piccoli sassi sopra la tomba di Giorgio Perlasca cattura la sua attenzione.
Da quel gesto misterioso nasce il desiderio di scoprire tutta la storia dell’uomo che vi è sepolto e a raccontargliela ci pensa una gatta col mantello di tre colori e nove vite.
Così Francesco scopre che durante la II Guerra Mondiale, Giorgio, che si trova a Belgrado per lavoro, assiste impotente all’uccisione di alcuni ebrei e tra questi anche i suoi padroni di casa e la loro giovane figlia. Ne rimane sconvolto a tal punto che decide di lasciare la città e trasferirsi a Budapest. Ma anche qui vengono bruciati i libri e le persone di religione ebraica sono costrette a indossare una stella gialla. Vengono fucilate lungo le rive del Danubio o deportate nei campi di concentramento.
Giorgio Perlasca sente che non può restare a guardare e decide di fare qualcosa. Con la sola forza di una bugia riesce a salvare più di 5.000 ebrei ungheresi e poi tornato a casa, non racconta niente a nessuno, nemmeno a sua moglie e a suo figlio.
Quarant’anni dopo, una volta scoperto, a chi gli chiede perché ha rischiato ogni giorno la vita per delle persone che nemmeno conosceva, lui con un sorriso risponde che ha fatto semplicemente il proprio dovere.

Matteo Mastragostino  e Armando Miron Polacco, Giorgio Perlasca, Editore Becco Giallo

“Sotto l’oscuro potere di un governo filo-nazista, in una città messa a ferro e fuoco dalla battaglia tra russi e tedeschi, un semplice commerciante di carni fece la cosa giusta e si trasformò in eroe. Ecco la sua storia”. Matteo Mastragostino, dopo le pagine scritte da Franco Perlasca, figlio di Giorgio, apre questo racconto a fumetti sulla vicenda del Giusto. Vicenda che si apre con il ritorno di Perlasca in Italia e il racconto del suo stesso salvataggio: prima di iniziare la storia che lo vedrà fingersi funzionario di legazione spagnolo per salvare dalle persecuzioni centinaia di ebrei a Budapest, infatti, Perlasca riuscì a fuggire dai nazisti grazie all’avvertimento di un professore. Da qui, l’incontro con il Console spagnolo Sanz Briz, l’avvocato Farkas e i perseguitati di fronte alla legazione spagnola: “uomini, donne, vecchi, bambini dai volti pallidi e smunti, gli abiti consumati e lo sguardo, quello sguardo vuoto di chi è consapevole di non aver più un futuro”. E ancora: Raoul Wallenberg, Adolf Eichmann, il salvataggio di migliaia di ebrei ungheresi, l’arrivo dei soldati sovietici, il ritorno in Italia, la riscoperta della sua storia e il titolo di Giusto tra le Nazioni.
Le tavole di Armando Miron Polacco e i testi di Matteo Mastragostino ci accompagnano attraverso la vita di uno dei Giusti più noti e amati. A parlare non sono solo i personaggi del libro, ma i tratti del volto di un Perlasca sincero e consapevole, dalla risposta pronta, deciso ad aiutare i più deboli anche di fronte alle minacce più esplicite. Un libro per giovani e non solo, per riflettere sulle gesta di un uomo, ma anche sulla gratitudine che, a lui come ai tanti Giusti dell’umanità, tutti noi dobbiamo. Dare un nome a un Giusto, ricordare la sua vicenda umana, significa toglierlo dall’anonimato e creare attorno a lui un sentimento di emulazione. Tutti noi abbiamo la responsabilità di queste storie, della loro narrazione, per ringraziarli per il loro coraggio e riconoscere il loro valore morale; i Giusti diventano così persone vive, vicine, con una normalità che li rende quasi nostri “amici”. Perché essere un Giusti, come Perlasca, non significa essere un eroe. “Al massimo, un sopravvissuto”.  (Martina Landi, Responsabile redazione Gariwo)

Luca Cognolato, Silvia Del Francia e Fabio Sardo (ill.), Il cavaliere delle stelle, Edizioni Lapis

Una storia cavalleresca diviene metafora dell’incredibile vicenda di Giorgio Perlasca. Una chiave originale per raccontare anche ai più piccoli la storia di dell’uomo che si finse un console spagnolo e salvò la vita a 5218 ebrei ungheresi. In questo albo illustrato Perlasca diviene Messer Giorgio. Proprio come un cavaliere medievale, con l’armatura di carta e una finta spada, difende i più deboli e non indietreggia di fronte al nemico, mettendo a rischio la propria vita.
Giorgio è un bambino con un sogno: incontrare un cavaliere, capace di affrontare senza paura draghi e temporali, proprio come quelli che popolano le letture che ama tanto. Passano gli anni, Giorgio cresce, di cavalieri non ne ha mai incontrati. Parte allora per andare in guerra, sperando di conoscerne uno e compiere insieme grandi imprese. Scoprirà, invece, che l’unica avventura che valga la pena di vivere è l’amore. Ma proprio ora, però, il resto del mondo vuole la guerra. Un giorno arriva in una città lontana, dove alcune persone sono costrette a portare una stella gialla e altre danno loro la caccia. Lui non può accettarlo, vuole offrire il suo aiuto. Così va dall’Ambasciatore, che lo nomina cavaliere “protettore delle stelle”. Giorgio ha solo un’armatura di carta e una spada finta, eppure ogni giorno salva qualcuna delle persone con la stella e le nasconde in una torre. Finita la guerra, tutti potranno uscire dal loro nascondiglio, ma il cavaliere che li ha salvati è sparito. Passano gli anni, ormai Giorgio ha riposto la finta spada e non pensa più all’accaduto. Ma due delle persone che ha salvato non hanno smesso mai di cercarlo per dirgli grazie. Alla fine lo ritrovano, ormai anziano. «Perché hai rischiato la tua vita per noi?» «Perché l’amore è la più bella di tutte le avventure»    Età di lettura 3/6 anni

Sara Rattaro, I miracoli esistono – storia di Giorgio Perlasca, Mondadori

Una mattina del 1987 Alice, dopo la scuola, va a trovare una vicina di casa. Brigitte, ebrea ungherese da molti anni in Italia, le aveva fatto da baby-sitter quando era bambina ed è sempre stata per lei un punto di riferimento. Le ha anche insegnato a preparare un dolce, il Challah alle mele, e a danzare… Ma non ama parlare del proprio passato. E, all’improvviso, deve partire per Budapest. Quale mistero nasconde? Brigitte aveva la stessa età di Alice quando, nel 1944, nella sua città occupata dalle Croci Frecciate, i filo-nazisti sostenuti dai tedeschi, lei e suo padre ebbero la fortuna di imbattersi in un uomo straordinario, che salvò loro la vita: Giorgio Perlasca. Il commerciante italiano, detto anche l’”impostore”, si era finto ambasciatore spagnolo per accogliere nelle sue case protette cinquemila ebrei d’Ungheria e strapparli dalle camere a gas. Una scrittura appassionata ed empatica tesse i racconti della testimone Brigitte e di Alice, fra passato e presente, fra le ombre atroci della Shoah e i conflitti dell’adolescenza. Sul filo della memoria e, soprattutto, grazie all’esempio di coraggio ed eroismo di Giorgio Perlasca, Alice saprà finalmente chi diventare. Età di lettura 10 – 14 anni.

Massimiliano Santini, Gli angeli di Perlasca, Psiche e Aurora editoreMassimiliano Santini, Gli angeli di Perlasca, Psiche e Aurora editore

Novembre 1944: Budapest è una città dal cielo di piombo  e pochi sono i coraggiosi che cercano di contrastare lo  sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e delle feroci  bande croci frecciate. Quando il console spagnolo lascia la  città per non essere costretto a riconoscere il governo  filotedesco ungherese, Giorgio Perlasca si “autonomina”  responsabile dell’Ambasciata di Spagna per salvare dalla  deportazione gli oltre cinquemila ebrei che vivono in case extraterritoriali, protetti dalla bandiera spagnola. La tragedia incombe anzitutto sui più piccoli: centinaia di Jolan, Magdalena, Jorge, Veronika, Tamas ed Eva conosceranno sulla loro pelle l’orrore, ma sopravvivranno grazie all’eroismo dell’italiano che, rischiando la vita, ebbe la meglio su gerarchi, militari e persino su Adolf Eichmann. Nel 1989 Israele ha riconosciuto Giorgio Perlasca “Giusto tra le Nazioni”. Età di lettura: da 13 anni.

como edita

Como.edita Giorgio Perlasca – Antieroe “Giusto delle Nazioni” ,Ikona edizioni

Questa opera è edita in occasione  dell’inaugurazione del “Luogo della Memoria” nel  parco Giorgio Perlasca a Cernobbio, il 4 novembre  2001.
 Essa c una ricerca compiuta dagli alunni della  classe 3 A della Scuola Media “Walt Disney” di Maslianico, nell’anno scolastico 1999-2000, coordinati dall’insegnante, professoressa Lucia Venturini.
E’ anche inclusa una biografia di Giorgio Perlasca di Irene Fossati, dell’Istituto di Storia contemporanea “Pier Amato Perretta”.

Il silenzio del GiustoFabio Paci. Il silenzio del Giusto, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche

Nel 2004 la Mostra antologica su Giorgio Perlasca si tenne a Servigliano (Ap), cittadina “simbolo” in quanto nel suo territorio venne a trovarsi uno dei più grandi campi di prigionia del centro Italia. Campo di prigionia che ospitò ebrei, prigionieri alleati e dopo la guerra gli esuli dall’Istria e dalla Dalmazia.
La Mostra è stata arricchita da una serie di eventi collaterali, convegni, seminari e dibattiti. Il libro raccoglie appunto gli atti di questi convegni.

 

libro3Teresio Bosco, ‘I novanta giorni di Giorgio Perlasca, salvatore di ebrei’, Elledici editore, collana ‘Liberi e forti’
Scritta da un sacerdote salesiano autore di libri per ragazzi, in sintonia con lo spirito della collana editoriale dedicata a personaggi che hanno incarnato nella quotidianità l’ideale evangelico dell’amore disinteressato, un’agile pubblicazione che presenta i protagonisti e le tappe principali dei giorni di Perlasca a Budapest.

 

DVD “Il silenzio del Giusto”, Fondazione Giorgio Perlasca

Dvd della durata di 80 minuti LINGUA ITALIANO
Comprende la trasmissione televisiva Mixer del 1990 realizzato da Giovanni Minoli, che fece conoscere al pubblico italiano la figura di Giorgio Perlasca,  il Promo di 15 minuti del film Tv “Perlasca un eroe italiano” e un backstage del film con interviste a regista e attori sul set a Budapest realizzato da Willy Molko.

DVD “La storia maestra di vita, l’esempio di Giorgio Perlasca”, Fondazione Giorgio Perlasca

DVD della durata di 32 minuti LINGUA ITALIANO/INGLESE
Comprende  spezzoni di una intervista rilasciata  nel 1990 da Giorgio Perlasca per il Museo dell’Olocausto di Washington, interviste a tre salvati e con il coordinamento storico/didattico di Piero Angela sull’importanza dei “Giusti”.

LIBRI EDITI DALLA FONDAZIONE 

storicizzazione esodoFondazione Giorgio Perlasca e Università degli Studi di Padova, “Per una storicizzazione dell’Esodo Giuliano-Dalmata”. Atti del convegno di studi svoltosi a Padova il 6 febbraio 2004 – CLEUPScritti di Angelo Ventura, Sergio Romano, Raoul Pupo, Egidio Ivetic, Fulvio Salimbeni, Antonia Arslan.

Storicizzare significa accertare obiettivamente i fatti, riconducendoli nell’ambito del loro specifico contesto storico, con rigoroso riferimento alle fonti e alla storiografia scientifica, spesso ignorata dalla pubblicistica corrente. In questa prospettiva, le relazioni presentate dagli studioso hanno approfondito il problema storico dell’esodo – o meglio espulsione – delle comunità italiane autoctone dell’Istria e della Dalmazia, considerato nel quadro dei contrasti nazionali italoslavi, e del fenomeno dei trasferimenti forzati di popolazioni che caratterizza il secolo xx; e più in particolare nel contesto della seconda guerra mondiale e dei rapporti internazionali conseguenti all’esito del conflitto, che hanno segnato la sorte dei territori contesi al confine orientale dell’Italia.

Fondazione Giorgio Perlasca e Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, “ESODO – La tragedia degli Italiani di Istria, Fiume, Dalmazia e Venezia Giulia” , opuscolo didattico

Da conferenze svolte nelle scuole l’anno precedente nell’ambito della giornata del ricordo del 10 Febbraio ci siamo resi conto che c’era una scarsissima informazione sull’argomento. Le diverse pubblicazioni disponibili sull’argomento erano troppo specialistiche e non adatte alla didattica, abbiamo quindi contattato la Prof.ssa Ivanov che ha esperienza decennale di insegnante per formulare un testo didattico adatto alle classi delle medie inferiori e alle prime classi delle superiori,
Si è trattato di quelle terre sia dal punto di vista geografico che storico, partendo dall’antichità per poi passare al periodo della Serenissima e quindi il periodo della I Guerra Mondiale e l’Irredentismo, il periodo fascista e la II Guerra Mondiale per poi approfondire il periodo tragico delle foibe e dell’esodo. Alla fine sono state inserite delle testimonianze di esuli sul dolore di lasciare la terra natia, sulla vita nei campi profughi.
Il tutto viene svolto in tono discorsivo come una lezione in classe, è stato corredato da cartine e foto dell’epoca e attuali che lo rendono accattivante e anche il formato 21×29.7 che ricorda più una rivista che un libro nozionistico e quindi noioso. E’ stata inserita alla fine una bibliografia per poter approfondire i vari argomenti. L’opuscolo è stato visionato e approvato dalla Federazione Nazionale degli Esuli giuliano-dalmati.

copertina giusti nel venetoFondazione Giorgio Perlasca, I Giusti Veneti, Storie di Veneti che hanno onorato la loro terra

Nelle tenebre della Shoah hanno brillato tante luci rapprsentate dai Giusti, coloro non si voltarono dall’altra parte, non fecero finta di non vedere quanto stava avvevendo, non rimasero indifferenti dinnanzi al male e alla sofferenza altrui, ma cercarono invece di fare qualcosa anche a rischio della propria vita. In Italia i Giusti sono stati oltre 400 e anche il Veneto ebbe i suoi. Storie spesso dimenticate, che nessuno ricorda ma che invece andrebbero attualizzate e portate ad esempio a noi tutti, specie ai ragazzi e alle giovani generazioni. Le abbiamo raccolte queste storie o meglio ciò che era possibile ancora ricordare di queste straordinarie vicende umane che non possono e debbono andare disperse…

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