Marco Magini, Come se fossi solo, Giunti

 

come se fossi soloLa rievocazione del massacro e del successivo processo presso il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia è affidata a tre personaggi. La voce del magistrato spagnolo Romeo González narra in modo sequenziale lo svolgimento del processo, mettendo in luce le motivazioni non sempre limpide e morali che determinano una sentenza. Ne emerge un’immagine burocratica e squallida dell’esercizio della legge anche in un caso tanto drammatico, riscattata però dalla conclusione della lettera di dimissioni del magistrato inviata al collegio giudicante al termine del processo: “A Srebrenica l’unico modo per restare innocenti era morire”. Simile conclusione può ben essere l’epigrafe delle altre due voci narranti: quella di Dirk, soldato olandese di stanza nel contingente ONU di Srebrenica, incapace di impedire il massacro; e quella di Drazen, volontario nell’esercito serbo che partecipò alla carneficina e fu l’unico processato e condannato.

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