Nicolò Luxardo, Dietro gli scogli di Zara, Editrice Goriziana, 1999

9788886928243gIl tenue filo della speranza che si alterna al disinganno percorre il racconto del dramma dei fratelli Nicolò e Pietro Luxardo, prestigiosi imprenditori ed esponenti di spicco della vita politica e civile di Zara, vittime degli avvenimenti che seguirono all’occupazione jugoslava dei territori dalmati nel 1944.
Sullo sfondo di una città martoriata dalla guerra, i destini dei due protagonisti si sviluppano secondo un imperscrutabile disegno, che culminerà nell’assassinio di Nicolò e della consorte Bianca per mano di ignoti partigiani jugoslavi, e nella misteriosa scomparsa di Pietro.
È il filo della speranza a guidare gli sforzi che per lunghi anni la famiglia Luxardo compie per conoscere la verità sulla sorte dei propri cari, vagliando pazientemente ogni risposta ufficiale delle autorità interpellate, ogni documento relativo al processo-farsa con cui il regime di Tito giustificherà a posteriori l’esecuzione di Nicolò e della moglie, ogni testimonianza offerta o di ipotesi che viene così costruendosi, il lettore è a poco a poco coinvolto e spinto – quasi come in un giallo – ad abbracciare la più verosimile, aderendo al destino di uomini che la narrazione trasforma via via in figure corali, specchi di eventi condivisi da una moltitudine silenziosa.
Così, fin dalle prime pagine, la rievocazione dei luminosi anni giovanili dei protagonisti – con il riferimento alle associazioni patriottiche e alle vittorie sportive della gloriosa “Diadora” – lascia affiorare il ricordo sommesso dell’operosa comunità italiana di Zara, di cui è il simbolo il liquore distillato della fabbrica dei Luxardo. Una storia più vasta fa eco a quella del “signor Pietro” e del “signor Nicolò”: è quella di un’intera città, che si stringe attorno all’austero palazzo del Barcagno, dietro quegli scogli che raccontano il dolore di un’intera popolazione.

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