Edgar Hilsenrath, Il nazista & il barbiere, Marcos Y Marcos

 

Ecco a voi Max Schulz: poveraccio ariano, occhi da rospo e naso a becco, figlio di padre ignoto. Il suo migliore amico: Itzig Finkelstein, biondo, occhi azzurri, ebreo, figlio di un ricco barbiere.Nel Terzo Reich, Max Schulz fa carriera: SS, brigate nere, specialista sterminatore in Polonia. In Polonia, nel Terzo Reich, Itzig Finkelstein e famiglia vengono sterminati. A guerra finita, Max Schulz dribbla abilmente russi e partigiani e torna a Berlino.Ricercato dal nuovo governo come criminale di guerra, cambia identità. Si fa tatuare un codice di Auschwitz sul polso, si fa circoncidere. D’ora in avanti, sarà Itzig Finkelstein, barbiere ebreo. Campione di giravolte opportunistiche, rivendica persino gli aiuti destinati alle vittime dell’olocausto, e partecipa alla fondazione di Israele. Un capolavoro di provocazioni, terribile e dolce, in grado di scorticare la realtà.
Edgar Hilsenrath è nato a Lipsia nel 1926. Ebreo d’origine orientale, fuggì in Romania con la famiglia per sottrarsi alla minaccia nazista; deportato in Ucraina, vi rimase fino all’intervento dei russi, nel 1944. Schivata una nuova deportazione in Siberia, aderì al movimento sionista e salì su un treno per la Palestina. Anima errante, ripartì per la Francia, e nel 1951 si imbarcò per gli Stati Uniti. Dopo trentasette anni di odissea rientrò in Germania e si stabilì a Berlino. Hilsenrath, l’apolide. Forse il narratore più irriverente della Germania. Si imponeva con i suoi romanzi in tutto il mondo, ma in Germania avevano paura di pubblicarlo. Avevano paura della sua amoralità, immoralità e antimoralità. “Se potessi” dichiara Hilsenrath in un’intervista allo «Spiegel» “non scriverei così. Mi sento in colpa per essere sopravvissuto”. Il nazista & il barbiere uscì in Germania soltanto nel 1977; lo «Spiegel» prima, ma soprattutto lo «Zeit», con l’accorata ‘apologia’ di Heinrich Böll, fecero finalmente giustizia, accogliendo Edgar Hilsenrath tra i grandi scrittori tedeschi contemporanei, accanto a Günter Grass. Hilsenrath è morto a Wittlich nel 2018.

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