Bo Lidegaard, Il popolo che disse no, Garzanti

 

 

Danimarca, 1943. L’esercito nazista occupa il paese da oltre due anni, e la potenza politica e militare di Hitler sembra inarrestabile. Ma quando cominciano a trapelare notizie di un imminente rastrellamento dell’intera comunità ebraica, tutto il popolo danese sceglie di ribellarsi. Il re, i ministri e il parlamento si stringono attorno ai propri concittadini, e mentre il governo utilizza le sue risorse diplomatiche per ostacolare i piani tedeschi, un allarme viene inviato alle famiglie in pericolo. Per quattordici giorni gli ebrei danesi sono assistiti, nascosti e protetti da persone comuni che spontaneamente aiutano i propri compatrioti diventati improvvisamente dei rifugiati. Su 7000 ebrei, 6500 riescono a salvarsi dai campi di concentramento raggiungendo la Svezia con ogni tipo di imbarcazione. Bo Lidegaard narra per la prima volta la storia di un esodo straordinario e descrive con ritmo serrato le due settimane, dal 26 settembre al 9 ottobre 1943, in cui un intero popolo ha compiuto la più normale e allo stesso tempo eroica delle azioni: salvare i propri fratelli. Il popolo che disse no è il racconto toccante di una vicenda ricca di umanità e di coraggio, di gloria e forza morale che brilla luminosa in uno dei periodi più cupi della storia: gli anonimi cittadini danesi si affiancano così, grazie questo libro, a Oskar Schindler e Giorgio Perlasca nella ideale Galleria dei Giusti della Shoà.

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