Federico Steinhaus, Una giornata della memoria. 364 giornate dell’indifferenza, editore Raetia

 

Federico Steinhaus, ex Presidente della comunità ebraica di Merano, riesce a spiegare la complessità del pensiero antisemita ricostruendone la storia e le sue manifestazioni muovendosi tra la realtà regionale e la complessità del panorama geopolitico globale. Se da un lato l’autore riconosce all’Alto Adige di aver intrapreso un percorso in grado di iniziare a liberare le nuove generazioni dal pesante retaggio lasciato dal nazismo, dall’altro ci lascia un amaro avvertimento. Ben lungi dall’esser estirpato, in Italia, in Europa, nel mondo, l’antisemitismo ha assunto una nuova forma di matrice politica. Una subdola mutazione legata all’errata equazione “israeliani=ebrei”. Nell’immaginario collettivo Israele è diventato sinonimo di “essere ebreo” e tutte le critiche, le indignazioni e le colpe assegnate alle azioni di Israele sono diventate responsabilità di tutti gli ebrei. L’antisionismo è diventato il nuovo antisemitismo.

(dalla seconda di copertina del libro)

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