Arthur Koestler, Buio a Mezzogiorno, Oscar Mondadori
Ispirato al processo Bucharin del 1938. Mosca, anni Trenta. Nicolaj Salmanovič Rubascëv è un commissario politico: è compito suo scoprire gli avversari del regime, interrogarli, punirli. Ma il destino lo porta sul banco degli imputati, vittima degli stessi aberranti trattamenti che di solito era lui a infliggere. In un primo momento Rubascëv si difende, respinge le accuse, resiste alla tortura. Poi invece capitola. L’indottrinamento dell’ideologia politica vissuta con assolutismo granitico, come una fede, ha la meglio su ogni ragionevolezza e sull’istinto di conservazione: Rubascëv finisce per condividere il punto di vista dei suoi inquisitori e accetta la morte come ultimo servizio da rendere al partito. Feroce conflitto di anime, dramma di coscienze indagato con acuminato scavo psicologico, Buio a mezzogiorno mette in scena la tragedia, storicamente realizzata, del cortocircuito tra l’aspirazione all’utopia e le nefaste conseguenze dell’uso improprio del potere.
Ispirato al processo Bucharin del 1938. Mosca, anni Trenta. Nicolaj Salmanovič Rubascëv è un commissario politico: è compito suo scoprire gli avversari del regime, interrogarli, punirli. Ma il destino lo porta sul banco degli imputati, vittima degli stessi aberranti trattamenti che di solito era lui a infliggere. In un primo momento Rubascëv si difende, respinge le accuse, resiste alla tortura. Poi invece capitola. L’indottrinamento dell’ideologia politica vissuta con assolutismo granitico, come una fede, ha la meglio su ogni ragionevolezza e sull’istinto di conservazione: Rubascëv finisce per condividere il punto di vista dei suoi inquisitori e accetta la morte come ultimo servizio da rendere al partito. Feroce conflitto di anime, dramma di coscienze indagato con acuminato scavo psicologico, Buio a mezzogiorno mette in scena la tragedia, storicamente realizzata, del cortocircuito tra l’aspirazione all’utopia e le nefaste conseguenze dell’uso improprio del potere.