Frediano Sessi, Mano nera – Esperimenti medici e resistenza nei lager nazisti, Marsilio Editori
Con l’invasione della Francia da parte dell’esercito di Hitler, in Alsazia vengono aperti due lager: Schirmeck e Natzweiler. Proprio lì, un medico virologo, il dottor Eugen Haagen, praticherà esperimenti medici utilizzando gli internati come cavie, alla ricerca di un vaccino contro il tifo, la febbre gialla e altre malattie infettive. Nel contempo, nei due lager verranno richiusi i giovani, non ancora maggiorenni, che hanno dato vita a un’organizzazione di resistenza e di opposizione al nazismo in Alsazia. Le esistenze del dottor Haagen e dei ribelli della “Mano nera”, si incrociano drammaticamente, dando luogo a due modelli di vita in contrasto tra loro: quella di un uomo che, considerandosi uno scienziato al servizio dell’umanità, coglie nella guerra l’opportunità di servire insieme la Germania nazista e la scienza; e quella di un gruppo di adolescenti che decide di lottare a costo della vita per restituire la libertà alla loro terra.
Due storie parallele, ricostruite con precisione documentaria che mettono l’accento su aspetti troppo spesso trascurati. Laddove la giustizia umana non è arrivata (Haagen morirà in libertà) e il nome dei giovani martiri si perderà nella polvere della storia, il nuovo libro di Frediano Sessi pone rimedio, sollecitando il lettore a comprendere il passato anche attraverso le vite individuali di chi lo ha vissuto, da carnefice impunito (il medico) o da combattente per la libertà (gli adolescenti ribelli).