Gianni Oliva, Profughi, Mondadori

 

DSC_0336Tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta quasi 300.000 persone di ogni classe sociale della comunità italiana dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia abbandonano la propria terra, costrette a fuggire dal nuovo regime nazionalcomunista di Tito. I profughi vengono dispersi in oltre cento campi di raccolta disseminati in tutto il nostro paese, dove per molto tempo vivono in una situazione di totale emergenza. E mentre i profughi iniziano il faticoso cammino per conservare la propria identità storica e culturale, sul loro dramma scende un impenetrabile silenzio di Stato. Gianni Oliva ripercorre le tappe di questa incredibile vicenda troppo a lungo dimenticata e per la prima volta inquadra da varie angolature lo sradicamento e l’esodo di una popolazione che paga per tutti il prezzo della guerra perduta. La loro memoria è stata per mezzo secolo prigioniera delle opposte strumentalizzazioni politiche, oggetto volta per volta di rimozioni, fraintendimenti, manipolazioni.

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